La sua storia risale ai primi del novecento durante la prima guerra mondiale, quando era imbarcato su una nave mercantile che prestava servizio per il rifornimento delle truppe. La nave fu affondata da un sottomarino tedesco, lui e pochi altri sopravvissuti, restarono su una scialuppa per giorni fino a quando una mattina ebbe la visione di Santa Rosalia che gli diceva che sarebbero stati salvati in giornata. Lì cominciarono a pregare e fecero la promessa di portare un’ancora in processione a Monte Pellegrino come “ex-voto”. La nave arrivò e, tra grida e pianti di gioia, furono salvati. La promessa si concretizzò, ma non subito, passarono infatti sedici anni prima che l’ancora, di diverse tonnellate, venisse portata dove oggi la vedete.
Si dovette aspettare il 1924 che si ultimasse la nuova strada carrabile, e che si raccogliessero i fondi per forgiarla. Era il 1934 quando finalmente giunse col carro dentro la grotta.
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