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PERCORSI DI VITA

Cosi come, tutti i sentieri che portano in cima al monte Pellegrino sono tortuosi e impervi, anche il percorso di Rosalia, lasciato il convento delle monache Basiliane a Palermo, fu tortuoso e alla ricerca di pace.
Ruggero II riceve le chiavi di Palermo

Bisogna dire, che quello era un periodo felice di rinnovamento cristiano-cattolico, che i re Normanni ristabilirono, dopo aver scacciato gli Arabi, favorendo così il diffondersi di monasteri Basiliani e Benedettini. A questo si aggiunse l’esempio degli anacoreti, che lasciati gli agi e la vita attiva si ritiravano in una grotta o in una cella, di solito nei dintorni di una chiesa o di un convento, così da poter partecipare alle funzioni liturgiche e avere nel contempo un’assistenza religiosa dai vicini monaci. In quest’atmosfera di fervore e rinnovamento religioso, s’inserì la vocazione eremitica della giovane nobile Rosalia, poiché la scelta di una vita in solitaria preghiera e contemplazione era l’espressione più alta della sensibilità religiosa di quel tempo

La prima esperienza di eremitaggio S. Rosalia la condusse nel bosco di Palazzo Adriano, dove un passo montano è ancora chiamato con il suo nome.
Eramo di Santa Rosalia alla Quisquina

In seguito si trasferì nel feudo paterno, sulle montagne di Bivona (AG), nel bosco di S. Stefano di Quisquina, vicino a un convento di monaci Basiliani, presso una piccola grotta che si trova ora incorporata nell’eremo a lei dedicato.

Una scritta, trovata il 24 agosto 1624, all’ingresso della piccola grotta recita:


EGO ROSALIA SINIBALDI QUISQUINE ET ROSARUM DOMINI FILIA AMORE D.NI MEI JESU CRISTI IN HOC ANTRO HABITARI DECREVI 


Io Rosalia Sinibaldi, figlia del signore della Serra Quisquina e del Monte delle Rose, per amore del mio Signore Gesù Cristo ho deciso di vivere in questa grotta.

In basso, sotto la scritta, compare anche una cifra che indica quanti anni Rosalia visse in quella grotta. La prossima password per proseguire nel gioco e trovare quella cifra.
Sul portone d’ingresso del santuario campeggia una scritta, osservatela attentamente; una lettera è utilizzata più delle altre, il numero di volte che viene ripetuta corrisponde alla cifra che cercavate.

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