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LE "ACCHIANATE"

Al tempo del Re Ferdinando poche erano le vie d’accesso “comode” al monte. Da sempre i principali varchi sono quelli che, sebbene erti e scoscesi, possono tuttavia essere percorsi in tutti i loro tratti senza eccessive difficoltà. Queste vie d’accesso storiche “acchianate”:
Scala Vecchia
Valle del Porco
Sentiero della Vuletta Grande o dell'Alloro.

Esistono, tramandate dalla memoria dei secoli, molte altre “strade” più impervie, ma ancora percorribili con buona volontà e gambe bene allenate. 

Sulle tracce della scala vecchia la prima a essere utilizzata dal popolo per salire alla grotta, fu costruita la Scala Nuova.

Infatti, il crescente culto per la Santa, divenuta ormai l'incontrastata patrona palermitana, e il pellegrinaggio annuale del popolo al santuario nella notte che precede il 4 settembre, indusse il Senato Palermitano a realizzare una strada più agevole che, per distinguerla da quella precedente, fu chiamata "Scala nuova". Iniziarono i lavori nel 1674, per ultimarli dopo varie interruzioni intorno al 1720.

Donna sullo "sciecco"
Per tre secoli, la “Scala nuova” costituì l’accesso più facile sia al santuario sia alla vetta del monte. La si poteva percorrere a piedi e a cavallo, alle falde del monte, era facile trovare i cosiddetti “sciccara” che noleggiavano muli o asini per rendere meno faticosa l’ascesa al monte da parte dei fedeli.

Soltanto nei primi del 900’ viene realizzata l’attuale strada carrabile. I lavori furono iniziati dal prosindaco Pietro Bonanno, al quale fu intitolata la via, e furono ultimanti vent’anni dopo da Carlo De Stefani.

Questa nuova e comoda via fu inaugurata in occasione del terzo centenario del rinvenimento delle reliquie della Santa. Infatti proprio per quell’evento le reliquie della Santa fecero per la prima volta ritorno per un mese e mezzo al santuario.
Per proseguire nel gioco dovrete inserire l’anno di quell’evento lo troverete scritto in caratteri romani, ma chi li usa più?

RICORDA

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Due lettere scolpite nella roccia con una corona sopra...