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IL MIRACOLO SCIENTIFICO

Davanti all’edicola punica, sorge un piccolo pozzo, nei secoli più volte modificato. La presenza di una falda acquifera di derivazione meteorica, infiltrandosi sotto le rocce, dà origine, più a valle, ad un piccolo specchio d’acqua chiamato poi “Gorgo di S. Rosalia”, si riempie con le piogge autunnali per poi prosciugarsi in estate. La storia del Gorgo di Santa Rosalia è paradossalmente più nota agli studiosi di biologia e zoologia degli Stati Uniti che ai palermitani stessi.
George Evelyn Hutchinson

La storia del lago inizia nel 1959, quando lo zoologo George Evelyn Hutchinson della Yale University fece un’escursione a Monte Pellegrino, e scoprì, nelle acque del Gorgo, una specie che cercava da tempo di insetti emitteri acquatici. A catturare la sua attenzione però, fu la presenza nello stesso lago di due generi di emitteri. Fu una scoperta insolita, che mise in luce un paradosso. La convivenza di queste due specie violava apparentemente il cosiddetto “principio d' esclusione competitiva”, secondo questo principio la convivenza di specie ecologicamente simili non può esistere, ed è vero, ma grazie al Gorgo di Santa Rosalia, Hutchinson riuscì a dimostrare che in particolari condizioni ambientali, due o più specie possono coesistere. Da quel momento sono nati dibattiti scientifici che proseguono ancora oggi. Tornato in America, Hutchinson dedicò la sua scoperta alla Santa palermitana, con lo storico articolo scritto per una prestigiosa rivista scientifica, American Naturalist, e intitolato "Homage to Santa Rosalia or Why are there so many kinds of animals?" (Omaggio a Santa Rosalia e perché esistono tante specie di animali?), facendo così conoscere il nome della Santa in tutto il mondo.

Sotto una vecchia targa marmorea a pavimento, dentro il santuario, giacciono le ossa di un Dottore in Teologia che studiò e curò il santuario per 41 anni. Trovatela!
Il numero di insetti volanti raffigurati sopra questa stessa vecchia targa è la password per andare avanti nel gioco.

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